mercoledì 13 giugno 2012

Origini della tradizione

Le tracce della festa nell'antichità

I primi riferimenti alla celebrazione del Wesak sono contenuti in testi storici incentrati su importanti figure del Buddhismo, come l’imperatore Aśoka (304-232 a.C.), e nelle cronache antiche come la Mahāvamsa, un resoconto in versi della storia della dinastia dello Sri Lanka. In questi testi il Wesak viene descritto nella sua forma primordiale, che ricorda molto le feste primaverili della semina. 

Dalle testimonianze storiche disponibili risalenti al III secolo a.C., è probabile che il Wesak sia una delle prime feste buddhiste ad essere state celebrate in India. In esse si parla di processioni in cui immagini di Buddha venivano portate lungo le strade a bordo di un sontuoso carro appositamente costruito per l’occasione.

E’ probabile che il Wesak sia una celebrazione di origine induista che è stata poi mutuata dalla tradizione buddhista, anche a seguito della conversione al Buddhismo dell’imperatore Aśoka durante il settimo anno del suo regno. Si riporta, infatti, che proprio lui abbia convocato il terzo grande consiglio dei Buddhisti, durante il quale si stabilì di dare priorità all’opera di diffusione della religione al di fuori dell’India.

Fu sempre Aśoka ad insistere perché il figlio si recasse in Sri Lanka, dove gli insegnamenti buddhisti vennero per la prima volta trascritti nel Mahāvamsa, un resoconto storico in versi della dinastia dello Sri Lanka. Dal momento che mancano testimonianze concrete, non è possibile essere certi dell’esistenza di una forma di Wesak in Sri Lanka prima dell’arrivo dei missionari indiani.

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