sabato 30 giugno 2012

Lanterne di Wesak

L'importanza della luce nella festa di Wesak

Se vogliamo trovare un parallelo tra Wesak e festività occidentali, il primo collegamento che viene naturale è quello con il Natale cristiano.

Entrambe le feste celebrano l'avvento sulla terra di un personaggio importante, portatore di nuova speranza per tutta l'umanità e simboleggiano con la luce la speranza e la gioia che consegue la venuta di costui.

Nel periodo del Wesak, in Sri Lanka quasi in ogni casa vengono
accese speciali lanterne dette Koodu. Accendere i koodu
significa fare un'offerta alla memoria di Buddha, che portò 
nel mondo il messaggio di purificazione e distacco di Dharma.

Prima della diffusione delle candele, la gente usava lampade
ad olio in argilla, dopo l'introduzione della cera si iniziarono
ad usare lanterne colorate, fatte in varie foggie e dagli effetti
spesso spettacolari!

giovedì 21 giugno 2012

Wesak: il giorno della carità.

Tutti han diritto a cibo e bevande
"Dana". Questa è una delle parole chiave nel giorno di Wesak. Il termine fa riferimento alla pratica di distribuire gratuitamente cibo e bevande a tutti i passanti. Durante il Wesak, infatti, i buddhisti devono osservare otto precetti, tra i quali spicca la "carità".   A tutti viene donato qualcosa senza fare distinzioni in base al sesso, alle credenze religiose o alle condizioni economiche. A tutti viene donato con grande felicità e bontà d'animo. In ogni città e villaggio vengono allestite delle bancarelle (Dansals) dalle quali viene distribuito il cibo. In tutta la nazione vengono allestiti circa 10.000 Dansal. 
Si tratta di un occasione importante per tutti, piccoli e grandi, per imparare il valore della carità . La carità è uno dei punti cardine della filosofia buddhista. Essa prevede l'acquisizione di quattro elementi in vista del progresso spirituale: la fede, la virtù, la carità e la saggezza.  Gli abitanti dello Sri Lanka han fatto propria questa pratica che li aiuterà a raggiungere il progresso spirituale in questa vita e nel Sansara, letteralmente "flusso continuo", ovvero il ciclo di nascita, vita, morte e reincarnazione.

Ogni anno il numero di Dansal aumenta. Queste bancarelle sono sponsorizzate da generosi donatori e molte famiglie o gruppi di amici partecipano come volontari alla distribuzione di cibo e bevande. Le pietanze che vengono offerte solitamente sono riso, frutta fresca, dolci e noodles. Tra le bevande troviamo la kola kenda (una sorta di frullato a base di erbe) succhi di frutta, bevande a base di erbe, tè e caffè. 


mercoledì 13 giugno 2012

Origini della tradizione

Le tracce della festa nell'antichità

I primi riferimenti alla celebrazione del Wesak sono contenuti in testi storici incentrati su importanti figure del Buddhismo, come l’imperatore Aśoka (304-232 a.C.), e nelle cronache antiche come la Mahāvamsa, un resoconto in versi della storia della dinastia dello Sri Lanka. In questi testi il Wesak viene descritto nella sua forma primordiale, che ricorda molto le feste primaverili della semina. 

Dalle testimonianze storiche disponibili risalenti al III secolo a.C., è probabile che il Wesak sia una delle prime feste buddhiste ad essere state celebrate in India. In esse si parla di processioni in cui immagini di Buddha venivano portate lungo le strade a bordo di un sontuoso carro appositamente costruito per l’occasione.

E’ probabile che il Wesak sia una celebrazione di origine induista che è stata poi mutuata dalla tradizione buddhista, anche a seguito della conversione al Buddhismo dell’imperatore Aśoka durante il settimo anno del suo regno. Si riporta, infatti, che proprio lui abbia convocato il terzo grande consiglio dei Buddhisti, durante il quale si stabilì di dare priorità all’opera di diffusione della religione al di fuori dell’India.

Fu sempre Aśoka ad insistere perché il figlio si recasse in Sri Lanka, dove gli insegnamenti buddhisti vennero per la prima volta trascritti nel Mahāvamsa, un resoconto storico in versi della dinastia dello Sri Lanka. Dal momento che mancano testimonianze concrete, non è possibile essere certi dell’esistenza di una forma di Wesak in Sri Lanka prima dell’arrivo dei missionari indiani.