martedì 28 agosto 2012

La vita di Buddha in un'esplosione di colori

Gli artigiani svelano il segreto di questi carri di luce
 
Un thorana è simbolo di unità e di duro lavoro. L'intera lavorazione, dal momento in cui viene scelto il progetto fino agli ultimi ritocchi, prevede il contributo assai differente di moltissime persone. Una volta scelto il disegno base, secondo Wijesena, l'artista lo riporta su delle tavole ed invia all'elettricista i pezzi che dovrebbero contenere le luci. Quindi viene costruito il telaio del thorana. Solo una volta terminata quest'operazione i pezzi sono assemblati e applicati al pandal.  

L'intera squadra deve lavorare in ogni condizione. Temono sempre che qualcosa possa andare storto. "Dalla prova generale capiamo se il thorana è pronto o meno. Se le luci non funzionano non avremo un thorana per il Wesak" spiega Wijesena. Per molti membri della squadra la costruzione di un thorana crea loro costantemente problemi. Ma una volta terminato il lavoro tutti sono contenti e soddisfatti. 


Un pandal costa circa 10 lakhs (circa 14.000 € N.d.C.) e secondo Wijesena la squadra deve fare attenzione anche all'aspetto economico. "Quest'anno usiamo 26.000 lampadine e una lampadina costa 27 rupie (circa 0.40 €). Aumentare il numero delle luci renderebbe il pandal sicuramente più spettacolare ma dobbiamo rientrare nel budget". 


I pandal sono tributi a Buddha. Un thorana rappresenta la vita del Buddha, o le sue vite precedenti, attraverso immagini. Le luci simboleggiano la luce che Buddha porta nelle nostre vite. In passato i pandal avevano un ruolo chiave nell'illuminare ed ispirare le persone non istruite.  



Fonte: "Virtual Library Sri Lanka", http://www.lankalibrary.com/rit/vesak1.htm

giovedì 23 agosto 2012

Intervista con un costruttore di pandal

La visione di Pushpananda, maestro decoratore

"Gli artisti non traggono profitto dal loro lavoro. Io non dipingo thorana per denaro" spiega Pushpananda Denipitiya, che decora pandal da ventidue anni. Un uomo alto ed umile, un uomo dotato di estro artistico, Pushpananda trae molte soddisfazioni dal proprio lavoro. E' stato uno dei primi a sperimentare in questo settore. 

In un certo senso è stato un rivoluzionario. Ha rinunciato all'uso di forme geometriche per decorare i pandal e ha dato loro un nuovo aspetto iniziando a dipingere fiori, uccelli, alberi: tutto ciò che gli veniva in mente. Tutto eccetto disegni geometrici. "Mi occupo dei pandals di Nawaloka, Borella e Thotalanga (rispettivamente l'ospedale e due quartieri di Colombo, la capitale dello Sri Lanka - N.d.C.). Mi ci vogliono circa tre mesi per finirli tutti." Così ha esordito Pushpananda quando ci siamo incontrati a Peliyagoda mercoledì 26 Maggio. Interrompeva continuamente l'intervista per dare ordini ai suoi uomini e per vedere se gli elettricisti avessero bisogno del suo aiuto. 

L'intera squadra era impegnata a dare gli ultimi ritocchi al pandal. L'elettricista continuava a dare istruzioni ai suoi dipendenti e un mucchio di lampadine era posizionato su entrambi i lati del Buddha posto al centro del pandal. "La thorana sembra il monte Sri Pada e ho disegnato i quattro fiumi - Mahaweli, Kelani, Kalu e Walawe - che sgorgano da questa montagna", mi spiega Pushpananda. La storia è stata adattata per il pubblico dello Sri Lanka. Tuttavia non sembra mal congegnata o poco interessante. L'artista aveva selezionato quattordici storie differenti. 

Pushpananda gioca con una certa quantità di colori, specialmente le sfumature del giallo e dell'arancio. Su ogni lato del Buddha si trovano la luna e il sole. Il sole è stato disegnato perché si crede sorga dal monte Sri Pada. La luna, secondo Pushpananda, è stata usata per controbilanciare il sole. Disegna pandal del quartiere Nawaloka da dieci anni e sa cosa la gente vuole vedere. 

L'elettricista A. B. Ariyadasa comprende immediatamente il progetto di Pushpananda e utilizza centinaia di luci bianche per rappresentare i fiumi. Si ha l'impressione che egli percepisca nel proprio subconscio le intenzioni dell'artista, perché è l'elettricista che decide quali lampadine utilizzare e dove posizionarle. 

Timido e modesto, Ariyadasa non ama stare al centro dell'attenzione. Ma il suo assistente non esita a raccontarci la storia di questo thorana. "Questo pandal è finanziato dal direttore del Nawaloka, H. A. Dharmadasa. Quest'anno sono quarantun'anni che fa costruire thorana" esordisce con entusiasmo Wijesena. "Durante le inondazioni e in periodi difficili non si facevano costruire thorana. In questi casi si facevano realizzare i dipinti il denaro destinato alla costruzione della thorana veniva donato a favore dei bisognosi."

La storia, la struttura e le tecniche di illuminazione di questo thorana cambiano ogni anno a detta di Wijesena. "Gli artisti non riprendono mai la stessa storia. Lavoro con questo gruppo da dieci anni e so con quanto impegno ci si dedica ogni anno alla costruzione dei pandal." 



Fonte: "Virtual Library Sri Lanka", http://www.lankalibrary.com/rit/vesak1.htm

sabato 11 agosto 2012

La costruzione dei pandal è un'arte

L'arte di costruire con la luce

Nelle notti del Wesak raramente qualcuno si ferma a contemplare il cielo stellato. In queste serate di festa nessuno si rinchiude in casa né tantomeno si isola dalla folla per meditare sul senso della vita o per perdersi nell'osservazione della volta celeste in cerca di un'ispirazione religiosa. Nelle notti del Wesak non c'è niente di più banale  della luce della luna e delle stelle. Pace e tranquillità non appartengono allo spirito festivo e gioioso del Wesak. 


Le notti di Wesak sono illuminate dalle centinaia di minuscole lampadine che decorano i pandal con intrecci strabilianti. I colori vibranti che sprigionano incorniciano come un'aura le allegre scene di festa che contraddistingono queste giornate.   

Un pandal, detto anche thorana, è un'opera d'arte. In esso si rivela la maestria e il talento artistico di chi li costruisce. Solitamente nella costruzione di un pandal sono coinvolte circa cinquanta persone, dagli artisti, ai pittori, agli elettricisti, agli operai. Tutti assieme collaborano per creare quell'opera d'arte che decora le strade delle città nel giorno di Wesak. 

Il successo di un thorana dipende dalla sua struttura, dalla sua storia, il colore, le tecniche di illuminazione e dalle decorazioni pittoriche. Esso è una grande miscela di tutti questi elemento. E per raggiungere la perfezione è necessario essere dotati di abilità, dedizione e amore per l'arte. 


Fonte: "Virtual Library Sri Lanka", http://www.lankalibrary.com/rit/vesak1.htm

giovedì 2 agosto 2012

Le luci del pandal

Che aspetto hanno i pandal?

Per noi occidentali è difficile farsi un'idea dell'aspetto cha hanno questi pandal: per questo, anzichè tentare di spiegarlo a parole, preferiamo darvi la possibilità di collegarvi al seguente video. Qui potrete vedere vari tipi di pandol, ripresi sia di giorno che di notte: in questo modo potrete capire la complessità di questi oggetti e cogliere la grande cura con la quale sono costruiti, oltre a veder l'effetto multicolore delle loro luci nella notte!

 

mercoledì 25 luglio 2012

Un rito profondamente radicato nella storia

Il Wesak, i cicli lunari e i cicli agresti

Il rito del Wesak affonda le sue radici nella notte dei tempi: si tratta di un rituale legato al ciclo lunare e quindi strettamente connesso al ciclo dei mesi e delle stagioni. Questi cicli costituiscono la cornice fondamentale delle prime feste e celebrazioni comunitarie sulla Terra. Il fatto che il Wesak generalmente cada all’inizio della semina del riso nei paesi del Sud-est asiatico è un esempio del sincretismo tra l'antichissima tradizione agricola e la tradizione religiosa.

All’epoca di Buddha, per regolare il tempo si ricorreva al calendario lunare che divideva l'anno in tredici fasi, o mesi lunari. Quindi, fin dalle sue origini, il Buddhismo ha adottato a sua volta un calendario che seguiva i cicli lunari. Di conseguenza il Wesak coincide con il plenilunio di un mese ben preciso. Ad esempio, nel calendario Gregoriano la festa cade in coincidenza del plenilunio del quinto mese, cioè tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.

A seconda delle tradizioni possono sussistere variazioni, ma in ogni caso la luna piena rimane un punto di riferimento importante per la programmazione di celebrazioni solenni. In questo modo viene mantenuta la continuità tra rituali contemporanei e l’antica tradizione agricola. Anche se probabilmente la nascita, la morte e l’illuminazione di Buddha non avvennero nello stesso giorno, la luna e i suoi cicli mantengono un’importanza simbolica per i buddisti.

Inoltre, nei villaggi rurali del Sud-est asiatico, il collegamento tra riti buddhisti e ciclo agricolo è molto forte: la raccolta del riso è l’esempio principale di come un evento culturale di tale importanza si rispecchi nel calendario religioso di quest’area geografica. Parte delle celebrazioni in occasione del Wesak consistono in riti propiziatori  a favore del raccolto: i contadini si rivolgono alla divinità affinché questa possa benedirli con una prosperosa stagione delle piogge.

sabato 21 luglio 2012

Stelle di carta di riso

La notte del Wesak è illuminata dalla luce delle lanterne




In occasione del compleanno di Buddha, l'Illuminato, i fedeli costruiscono lanterne di carta di riso di vari colori sostenute da una struttura in bambù. E' possibile trovare lanterne di tutte le dimensioni, dalle più piccole, portate a mano per le strade, a quelle di dimensioni gigantesche, che si trovano appese agli alberi nei giardini e nei parchi o sulle porte delle case. I bambini, in particolare, si divertono a costruirle e quindi le mostrano fieri nel vicinato. 








La luce delle lanterne rappresenta un'offerta alla memoria di Buddha, che portò sulla terra il messaggio del Dhamma. Seguendo gli insegnamenti del Dhamma i buddhisti vivono in una condizione di felicità e di armonia. La lanterna è quindi una forma di ringraziamento a Buddha da parte dei fedeli. 



giovedì 12 luglio 2012

Riconoscimenti ufficiali

Il Wesak a livello internazionale


Nonostante questa festa vanti una tradizione millenaria nel mondo buddista, i riconoscimenti a livello internazionale sono arrivati solo in epoche recenti.


Nel 1950, il Wesak è stato riconosciuto ufficialmente dalla World Fellowship of Buddhists (l’associazione mondiale dei Buddhisti) come celebrazione del compleanno di Buddha. In occasione di questa conferenza, la World Fellowship of Buddhists chiese a tutte le nazioni in cui si trovassero comunità di Buddisti di adoperarsi per rendere questa solennità festa nazionale in onore di Buddha, considerato universalmente uno dei più grandi benefattori dell’umanità.

Quasi cinquant’anni dopo, nel novembre del 1998, le Nazioni Unite dichiararono il Wesak una festa internazionale, da osservarsi sia nella sede principale dell’Onu che in tutte le sue sedi nel resto del mondo.


Questa risoluzione si configura come il riconoscimento del contributo secolare del Buddismo alla spiritualità dell’umanità. Questi due momenti, tuttavia, sono solo i punti d’arrivo di un’evoluzione che ha radici molto profonde nella storia.

sabato 30 giugno 2012

Lanterne di Wesak

L'importanza della luce nella festa di Wesak

Se vogliamo trovare un parallelo tra Wesak e festività occidentali, il primo collegamento che viene naturale è quello con il Natale cristiano.

Entrambe le feste celebrano l'avvento sulla terra di un personaggio importante, portatore di nuova speranza per tutta l'umanità e simboleggiano con la luce la speranza e la gioia che consegue la venuta di costui.

Nel periodo del Wesak, in Sri Lanka quasi in ogni casa vengono
accese speciali lanterne dette Koodu. Accendere i koodu
significa fare un'offerta alla memoria di Buddha, che portò 
nel mondo il messaggio di purificazione e distacco di Dharma.

Prima della diffusione delle candele, la gente usava lampade
ad olio in argilla, dopo l'introduzione della cera si iniziarono
ad usare lanterne colorate, fatte in varie foggie e dagli effetti
spesso spettacolari!

giovedì 21 giugno 2012

Wesak: il giorno della carità.

Tutti han diritto a cibo e bevande
"Dana". Questa è una delle parole chiave nel giorno di Wesak. Il termine fa riferimento alla pratica di distribuire gratuitamente cibo e bevande a tutti i passanti. Durante il Wesak, infatti, i buddhisti devono osservare otto precetti, tra i quali spicca la "carità".   A tutti viene donato qualcosa senza fare distinzioni in base al sesso, alle credenze religiose o alle condizioni economiche. A tutti viene donato con grande felicità e bontà d'animo. In ogni città e villaggio vengono allestite delle bancarelle (Dansals) dalle quali viene distribuito il cibo. In tutta la nazione vengono allestiti circa 10.000 Dansal. 
Si tratta di un occasione importante per tutti, piccoli e grandi, per imparare il valore della carità . La carità è uno dei punti cardine della filosofia buddhista. Essa prevede l'acquisizione di quattro elementi in vista del progresso spirituale: la fede, la virtù, la carità e la saggezza.  Gli abitanti dello Sri Lanka han fatto propria questa pratica che li aiuterà a raggiungere il progresso spirituale in questa vita e nel Sansara, letteralmente "flusso continuo", ovvero il ciclo di nascita, vita, morte e reincarnazione.

Ogni anno il numero di Dansal aumenta. Queste bancarelle sono sponsorizzate da generosi donatori e molte famiglie o gruppi di amici partecipano come volontari alla distribuzione di cibo e bevande. Le pietanze che vengono offerte solitamente sono riso, frutta fresca, dolci e noodles. Tra le bevande troviamo la kola kenda (una sorta di frullato a base di erbe) succhi di frutta, bevande a base di erbe, tè e caffè. 


mercoledì 13 giugno 2012

Origini della tradizione

Le tracce della festa nell'antichità

I primi riferimenti alla celebrazione del Wesak sono contenuti in testi storici incentrati su importanti figure del Buddhismo, come l’imperatore Aśoka (304-232 a.C.), e nelle cronache antiche come la Mahāvamsa, un resoconto in versi della storia della dinastia dello Sri Lanka. In questi testi il Wesak viene descritto nella sua forma primordiale, che ricorda molto le feste primaverili della semina. 

Dalle testimonianze storiche disponibili risalenti al III secolo a.C., è probabile che il Wesak sia una delle prime feste buddhiste ad essere state celebrate in India. In esse si parla di processioni in cui immagini di Buddha venivano portate lungo le strade a bordo di un sontuoso carro appositamente costruito per l’occasione.

E’ probabile che il Wesak sia una celebrazione di origine induista che è stata poi mutuata dalla tradizione buddhista, anche a seguito della conversione al Buddhismo dell’imperatore Aśoka durante il settimo anno del suo regno. Si riporta, infatti, che proprio lui abbia convocato il terzo grande consiglio dei Buddhisti, durante il quale si stabilì di dare priorità all’opera di diffusione della religione al di fuori dell’India.

Fu sempre Aśoka ad insistere perché il figlio si recasse in Sri Lanka, dove gli insegnamenti buddhisti vennero per la prima volta trascritti nel Mahāvamsa, un resoconto storico in versi della dinastia dello Sri Lanka. Dal momento che mancano testimonianze concrete, non è possibile essere certi dell’esistenza di una forma di Wesak in Sri Lanka prima dell’arrivo dei missionari indiani.

martedì 29 maggio 2012

La dolce frugalità del Kheer

La ricetta di un dolce tipico del Wesak

Nel giorno di Wesak anche il consumo di cibo è all'insegna della frugalità. Varie pietanze vengono dispensate presso le bancarelle che si trovano in gran numero in ogni città, ma ciò che viene distribuito deve rispettare determinati precetti religiosi. Per tutta la durata del Wesak non è possibile consumare cibo non vegetariano e nemmeno bevande alcoliche. Tra le pietanze maggiormente distribute presso i dandal troviamo il Kheer, riso cotto nel latte. Il Kheer non contiene ingredienti molto costosi: è un piatto semplice che rappresenta il valore della frugalità che segna la giornata di Wesak. Inoltre il colore bianco del riso rappresenta il rispetto per Buddha.
La preparazione del piatto è estremamente semplice. 
Ingredienti   
                                                                         
- 1L. latte;
- 60 gr. di riso;
- un pizzico di sale;
- 4 bacche di cardamomo;
- 30 gr. di mandorle;
- un pizzico di zafferano sciolto nel latte caldo;
- 15 gr. di pistacchi tritati;
- 15 gr. di uva passa;
- 15 gr. di zucchero.

Procedura

In una pentola mescolate il latte, il riso, il sale e il cardamomo. Quindi lasciate bollire il tutto a fuoco lento per un'ora circa finché il latte non si sarà ridotto alla metà. Togliete il cardamomo. Aggiungete lo zucchero, i pistacchi, le mandorle, lo zafferano e l'uva passa mescolando bene. Versate il dolce in un piatto piano e servitelo freddo o a temperatura ambiente.

mercoledì 23 maggio 2012

I riti del Wesak

La meditazione e gli otto precetti 

Nel giorno di Wesak i buddhisti si dedicano alla meditazione e all'osservazione di otto precetti. Indossano una semplice veste bianca e prima dell'alba si recano al tempio per assistere all'esposizione della bandiera buddhista. La cerimonia è accompagnata dai canti degli inni in onore dei tre gioielli: Buddha, il Dhamma (l'insegnamento di Buddha) e i Sangha (i discepoli di Buddha). 
La meditazione è guidata dai monaci che recitano i versi del Buddha per invocare pace e felicità per il governo e per i cittadini. Inoltre essi ricordano ai fedeli l'importanza di vivere nell'armonia e nel rispetto del pensiero altrui e delle credenze religiose degli altri popoli. 
I fedeli portano al tempio fiori, candele e bastoncini d'incenso come offerte da porre ai piedi della statua dell'Illuminato. Si tratta di offerte simboliche volte a rammentare la natura effimera dell'esistenza. Infatti, i fiori sono destinati ad appassire, le candele si consumano rapidamente e i bastoncini d'incenso si dissolvono in pochi istanti. 
Inoltre, durante il Wesak, i buddhisti devono osservare otto precetti, i quali sono:


  1. Non uccidere;
  2. Non rubare;
  3. Non compiere atti sessuali illeciti;
  4. Non dire menzogne;
  5. Non assumere bevande inebrianti e droghe;
  6. Non assumere cibo in tempi non dovuti;
  7. Astenersi da piaceri immorali e illeciti;
  8. Non utilizzare sedie alte e lussuose nel rispetto del precetto dell'umiltà.

martedì 15 maggio 2012

Illuminazione e morte

Il cammino verso la salvezza è solitario e impervio

Siddharta si sedette sotto un fico sacro, anche chiamato albero della Bodhi ed iniziò a meditare. Nel pensiero iniziò quindi a combattere con Mara, un demone il cui nome significa "distruzione" e rappresenta le passioni di cui siamo prigionieri e che ci deludono. Mara tentò Siddharta con armate di terribili mostri, ma non riuscì a scalfirlo. Persino la più bella figlia di Mara cercò di sedurre Siddharta, ma anche questo tentativo fallì.

Infine, Mara dichiarò che solo lui era riuscito a raggiungere l'Illuminazione e che a lui spettava il titolo di "Illuminato". I mostri di Mara lo sostennero dichiarandosi suoi testimoni e Mara chiese a Siddharta se questi avesse dei testimoni per provare di aver raggiunto l'illuminazione. Siddharta stese il braccio destro per toccare la terra e questa tremò. "Tu sarai mio testimone" disse Siddharta e in quel momento la luce del mattino si alzò in cielo e Siddharta Gauthama comprese di aver raggiunto l'Illuminazione e di essere diventato un Buddha.

All'inizio Buddha non voleva diventare un maestro, perché sapeva che ciò che lui aveva compreso non era trasmissibile a parole. Soltanto la disciplina e una mente sgombra avrebbero dissolto le delusioni terrene e permesso ad un uomo di sperimentare direttamente la Grande Realtà. Ma mosso da compassione, Buddha decise di tentare la via dell'insegnamento. Dopo l'illuminazione si recò nel parco di Isipatana, dove tenne il sermone chiamato Dhammacakkappavattana Sutta, incentrato sulle Quattro Nobili Verità. Invece di parlare della sua illuminazione, Buddha decise di suggerire un cammino da seguire per permettere ad ognuno di raggiungere l'illuminazione.

Successivamente fece ritorno al palazzo reale, dove si riconciliò col padre. Sua moglie divenne sua seguace e suo figlio monaco. Buddha viaggiò per molti anni fino alla sua morte all'età di 80 anni. Le sue ultime parole furono "Ascoltate, o monaci, questo è il mio ultimo consiglio. La caducità appartiene a tutte le cose terrene. Esse non durano. Impegnatevi strenuamente per ottenere la vostra salvezza."

mercoledì 2 maggio 2012

Il cammino verso l'illuminazione

La liberazione dal dolore e dalla paura

Buddha crebbe nel sontuoso palazzo di famiglia, circondato da sfarzo e ricchezza. Raggiunse l'età di 29 anni senza avere esperienza del mondo al di fuori delle mura del proprio castello. Un giorno, mosso da curiosità, il principe chiese ad uno dei suoi servi di portarlo con il suo carro a visitare la campagna. Durante il viaggio Siddharta rimase scioccato alla vista di un vecchio, di un malato e di un cadavere. Vecchiaia, malattia e morte sconvolsero profondamente il principe. Infine vide un asceta errante. Il servo spiegò al principe che l'asceta aveva rinunciato a tutto alla ricerca della liberazione dalla paura, dalla sofferenza e dalla morte.


Il principe fece ritorno al palazzo meditando su ciò che aveva visto. Giorno dopo giorno si rese conto che non era più possibile per lui continuare a vivere nel lusso, che ora gli appariva grottesco. Nemmeno la moglie Yasodhara e il figlio riuscivano a dargli felicità. Una notte, dopo una festa, Siddharta si trovò a vagare da solo per le stanze del suo palazzo. Improvvisamente decise che era giunto per lui il momento di abbandonare per sempre la sua vita principesca. Quella notte si rasò la testa, indossò una veste da mendicante e abbandonò il castello. Iniziò così il suo cammino verso l'illuminazione.

Prima si rivolse a dei maestri illustri, che lo istruirono su numerose filosofie religiose e gli insegnarono a meditare. Niente di tutto questo però riuscì a sollevare suoi dubbi e le sue domande e quindi lui ed altri cinque discepoli decisero di cercare da soli la via dell'illuminazione. I sei compagni cercarono quindi di liberarsi dalla sofferenza tramite una rigida disciplina corporea: sopportare il dolore, trattenere il respiro, digiunare. Ma questo non soddisfaceva ancora Siddharta, che capì che la risposta ai suoi interrogativi giaceva a metà tra i due estremi, rappresentati dai due stili di vita che aveva sperimentato fino ad allora.

Improvvisamente gli tornò in mente un'esperienza fatta nell'infanzia, quando era riuscito a raggiungere una profonda pace mentale. La via per la liberazione consisteva nella disciplina del pensiero. Comprese che aveva bisogno di nutrire adeguatamente il proprio corpo per disporre della forza necessaria alla meditazione. Ma quando accettò una ciotola di riso da una ragazza, i suoi compagni pensarono che egli avesse deciso di abbandonare la sua ricerca e lo abbandonarono.

martedì 24 aprile 2012

La nascita di Buddha

Il racconto leggendario di come Buddha giunse sulla Terra 

Venticinque secoli fa, il re Suddhodana regnava sui territori nei pressi della catena dell'Himalaya. Un giorno, durante le celebrazioni di mezza estate, sua moglie, la regina Maya, si ritirò nelle sue stanze per riposare. Nel sonno ebbe delle visioni molto vivide: quattro angeli la portavano sulle cime innevate delle montagne e la ricoprivano di fiori. Quindi un magnifico elefante bianco con un fiore di loto nella proboscide le si avvicinava e le camminava intorno per tre volte. Infine l'elefante la colpiva sul fianco destro con la proboscide e scompariva dentro di lei.

Quando Maya si svegliò raccontò al marito del sogno. Il re chiamò sessantaquattro Brahamini per interpretarlo: la regina avrebbe dato alla luce un figlio e se questi non avesse lasciato la sua dimora avrebbe conquistato il mondo. Tuttavia, se egli avesse abbandonato il palazzo di famiglia sarebbe diventato un Buddha. Pochi giorni prima del parto, la regina Maya decise di trasferirsi nella città dove era cresciuta. Lungo il percorso attraversò il bosco di Lumbini, pieno di alberi in fiore.  La regina decise di fermarsi per raccogliere dei boccioli di fiore e in questo momento diede alla luce suo figlio, chiamato Siddharta.

La regina e il bambino vennero cosparsi di fiori profumati e santificati con due getti d'acqua cristallina riversati dal cielo. Il bambino si alzò in piedi e fece sette passi. Dopodiché disse "Io sono l'Onorato dal mondo". Sette giorni dopo la regina morì e da allora sua sorella si prese cura de figlio del re.

martedì 17 aprile 2012

Colombo: Wesak 2012

 La capitale si prepara per i festeggiamenti

Dal 5 Maggio la capitale dello Sri Lanka, Colombo, si illuminerà anche quest'anno per le celebrazioni del Wesak. La città si aspetta un numero record di visitatori per la prossima edizione. I turisti avranno la possibilità di visitare diverse mostre organizzate in vari punti della città.  Tra le varie celebrazioni spicca la Bauddhaloka Vesak Zone, uno degli eventi più antichi della capitale. 

Dall'anno 2000 il Congresso Buddhista di Ceylon (ACBC) organizza questo evento, che si svolge in un quartiere della città. In altre zone di Colombo verranno organizzate altre feste, come la "Buddha Rashmi Pooj", di cui si occupa il tempio Gangarama e la segreteria presidenziale.

Oltre alle mostre di creazioni ispirate al Wesak sarà possibile assistere a molte altre celebrazioni legate a questa festa. Competizioni artistiche; Bakthi Gee, i recital canori tipici di questa festa; La gente è invitata a sbizzarrirsi nella creazione di esposizioni artistiche e i migliori artisti verranno ricompensati con ricchi premi in denaro.

(da: "Vesak 2012 Sri Lanka – Bauddhaloka Vesak Zone" by Urlaub in Sri Lanka)

mercoledì 11 aprile 2012

Il compleanno di Budda

Wesak nel mondo

Wesak è la festa della luce. Wesak è la festa del "giorno benedetto tre volte": nascita, illuminazione e morte di Buddha vengono festeggiati alla luce della luna piena del mese di maggio. La parola Wesak deriva dal termine pali "vesākha" o dal sanscrito "vaisak", ovvero il nome del mese lunare che corrisponde ad aprile o maggio. Nelle tradizioni Mahayana viene usato sia il nome che prende origine dal sanscrito che tutte le sue varianti, per cui a volte lo si può torvare scitto anche Vesak. Il nome quindi può variare da nazione a nazione. In Sri Lanka il termine utilizzato è "Wesak".

La data della festa è mobile, sia perché segue le fasi lunari sia perché ciascuna tradizione si serve di un calendario diverso. Nelle nazioni che seguono il calendario Buddhista la festa cade nel quinto o sesto mese lunare. In Cina si festeggia nell’ottavo o nono mese del calendario cinese. Nel calendario Gregoriano, i festeggiamenti avvengono in aprile o maggio e negli anni bisestili il Wesak è celebrato a giugno. In Sri Lanka i festeggiamenti si tengono durante il plenilunio di maggio e durano una settimana. 


Il Wesak è festa nazionale nei paesi in cui il Buddhismo è maggiormente diffuso: Bangladesh, India, Nepal, Sri Lanka e le nazioni del sud-est asiatico come Singapore, Vietnam, Thailandia, Cambogia, Laos, Malesia, Birmania/Myanmar e Indonesia.

lunedì 2 aprile 2012

La grande festa di Wesak

Il Wesak buddista in Sri Lanka

Leggenda vuole che l'iris sbocci il giorno in cui Buddha ritorna e si ripresenta sulla terra dopo averla lasciata in seguito alla sua morte. Ogni anno in Sri Lanka questo momento viene celebrato nel Wesak una delle festività principali per la comunità buddhista di ogni nazione. Per una settimana nel paese si tengono cerimonie in memoria dei tre momenti fondamentali della vita del Buddha: nascita, illuminazione (paranirvana) e morte (nirvana).

Dalle candele che illuminano la notte, alle lanterne giganti dalle forme più strane, ai festosi pandol illuminati elettricamente (sorte di baldacchini che rappresentano varie fasi della vita di Buddha): tutto in questa festa è luce, colore, gioia e animazione. La luce la fa da protagonista: lungo le strade e all'ingresso delle case vengono appese centinaia di lanterne. Esse simboleggiano la luce di Buddha, Dharma e Sangha. I pandol vengono eretti in varie zone urbane e sono in genere sponsorizzati dalle offerte di privati benefattori, gruppi religiosi e volontari.

E' uno spettacolo vedere la gente che si raduna per strada, all'interno degli stand gastronomici e in prossimità delle vie adornate da luminarie che ricordano molto quelle usate in occidente nel periodo natalizio. Per strada i Buddhisti allestiscono stand gastronomici detti dansälas nei quali i passanti possono trovare cibo e bevande. Ma il  Wesak non è solo festa! Le celebrazioni sono importantissime e includono vari tipi di offerte religiose, meditazioni e preghiere.


Suggestioni dal Wesak 2010