mercoledì 2 maggio 2012

Il cammino verso l'illuminazione

La liberazione dal dolore e dalla paura

Buddha crebbe nel sontuoso palazzo di famiglia, circondato da sfarzo e ricchezza. Raggiunse l'età di 29 anni senza avere esperienza del mondo al di fuori delle mura del proprio castello. Un giorno, mosso da curiosità, il principe chiese ad uno dei suoi servi di portarlo con il suo carro a visitare la campagna. Durante il viaggio Siddharta rimase scioccato alla vista di un vecchio, di un malato e di un cadavere. Vecchiaia, malattia e morte sconvolsero profondamente il principe. Infine vide un asceta errante. Il servo spiegò al principe che l'asceta aveva rinunciato a tutto alla ricerca della liberazione dalla paura, dalla sofferenza e dalla morte.


Il principe fece ritorno al palazzo meditando su ciò che aveva visto. Giorno dopo giorno si rese conto che non era più possibile per lui continuare a vivere nel lusso, che ora gli appariva grottesco. Nemmeno la moglie Yasodhara e il figlio riuscivano a dargli felicità. Una notte, dopo una festa, Siddharta si trovò a vagare da solo per le stanze del suo palazzo. Improvvisamente decise che era giunto per lui il momento di abbandonare per sempre la sua vita principesca. Quella notte si rasò la testa, indossò una veste da mendicante e abbandonò il castello. Iniziò così il suo cammino verso l'illuminazione.

Prima si rivolse a dei maestri illustri, che lo istruirono su numerose filosofie religiose e gli insegnarono a meditare. Niente di tutto questo però riuscì a sollevare suoi dubbi e le sue domande e quindi lui ed altri cinque discepoli decisero di cercare da soli la via dell'illuminazione. I sei compagni cercarono quindi di liberarsi dalla sofferenza tramite una rigida disciplina corporea: sopportare il dolore, trattenere il respiro, digiunare. Ma questo non soddisfaceva ancora Siddharta, che capì che la risposta ai suoi interrogativi giaceva a metà tra i due estremi, rappresentati dai due stili di vita che aveva sperimentato fino ad allora.

Improvvisamente gli tornò in mente un'esperienza fatta nell'infanzia, quando era riuscito a raggiungere una profonda pace mentale. La via per la liberazione consisteva nella disciplina del pensiero. Comprese che aveva bisogno di nutrire adeguatamente il proprio corpo per disporre della forza necessaria alla meditazione. Ma quando accettò una ciotola di riso da una ragazza, i suoi compagni pensarono che egli avesse deciso di abbandonare la sua ricerca e lo abbandonarono.

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